La Confraternita del Monte dei Morti dei SS. Prisco ed Agnello di Sant’Agnello

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La processione del Venerdì Santo sera, “del Cristo Morto”, in S. Agnello è organizzata dalla Confraternita del Monte dei Morti dei SS. Prisco ed Agnello.

L’ origine di questa congregazione è antica, anche se è sorta sotto forme diverse. Infatti il 23 agosto 1642 fu fondato il Pio Monte dei Morti dei SS. Prisco ed Agnello nella Chiesa Parrocchiale, ricevendo il Regio assenso il 13novembre dello stesso anno.

L’iniziativa produsse entusiasmo ed adesioni tali che ne fu decisala erezione a confraternita, autorizzata con decreto del Re Ferdinando IV il 23 novembre 1765.

Lo scopo iniziale di questo pio sodalizio fu di «accompagnare i confratelli defunti ed intervenire alle funzioni religiose, usando, sia per le esequie degli iscritti che per le processioni, un apposito vestiario costituito da veste e cappuccio di tela bianca, mozzetta di amover color violetto terminata con il cappuccetto ed avente a sinistra la figura dei Santi Prisco ed Agnello». Oggi, oltre alla diffusione del culto, la Confraternita si propone di promuovere iniziative di carattere assistenziale e manifestazioni e attività artistiche e storico-culturali per la divulgazione delle locali tradizioni «in ricordo dei padri ed in consegna ai posteri».

Questa Confraternita che ha sempre difeso e affermata la sua prerogativa «laicale» ha continuato la sua attività di presenza nella Chiesa Parrocchiale, sia nelle varie iniziative ecclesiastiche proprie, sia promuovendo la celebrazione della festa di S. Giuseppe, di S. Prisco, di S. Maria delle Grazie, dell’ invenzione della Croce e dell’ ottavario dei defunti.

Ad ulteriore testimonianza di questo spirito di collaborazione con le iniziative parrocchiali, in occasione della festa di S. Agnello 1985, la Confraternita ha partecipato alla processione del Santo Patrono e parteciperà a quella del Corpus Domini. E questo un ritorno all’ antica tradizione, per molti decenni sospesa, che vuol anche rappresentare un incremento delle attività e delle promozioni della fratellanza. In queste occasioni la divisa dei confratelli è «veste bianca», cingolo rosso, mozzetta con il cappuccetto color rosso bordato in oro ed al petto medaglione di metallo su cui è rappresentato a sbalzo il simbolo della Confraternita con i Santi Prisco ed Agnello».

Ma per il rilievo della tradizione popolare, per la fede nella quale tutti operano, partecipanti e spettatori, la processione che più proietta la Confraternita nella devozione popolare è quella del «Cristo Morto» che parte dalla Parrocchia, con veste, cappuccio e guanti neri e con cingolo rosso e si snoda per le strade cittadine in compostezza ed austerità.

Questa manifestazione che ogni anno si realizza nel rispetto della tradizione e della liturgia, ha avuto inizio nel 1892, per autorizzazione dell’ Arcivescovo dell’ epoca, Mons. Giuseppe Giustiniani. Da quella Pasqua la Confraternita si avvia alla celebrazione del primo centenario fra qualche anno.

L’apertura della processione è assegnata a «quattro incappucciati con fascia rossa ricamata in oro subito seguiti dal coro dei bambini che intona lo struggente canto del «Deh Popoli».

Seguono gli altri incappucciati con «stendardi, croci, simboli della passione e morte del Cristo, tutti accompagnati da lampioni e fiaccole. Il Cristo Morto, scultura lignea di ottima fattura è portato a spalla dai confratelli in veste e scapolare neri; lo segue l’Addolorata, bellissima statua che il racconto vuole portata in terra sorrentina da marinai provenienti dalla Sicilia».

Questa processione fino a qualche anno fa era priva del tradizionale coro del «Miserere», ma da alcuni anni, questa parte se non essenziale, certamente suggestiva della processione, chiude la sfilata e la rende più vicina alle altre che si sviluppano nella Penisola Sorrentina.

La giovane età di questa celebrazione del Venerdì Santo obbliga gli amministratori ed i loro collaboratori ad un impegno di adeguamento e di ristrutturazione «mediante l’attuazione di forme organizzative più adeguate ai tempi moderni, sia nelle innovazioni che nel ripristino delle rappresentazioni, sempre nel rispetto del culto e della tradizione».

Una di queste recenti innovazioni è stata «l’applicazione del simbolo della Confraternita sul lato sinistro del cappuccio dei partecipanti alla processione, l’ incremento del numero degli incappucciati con fascia rossa, la riproposizione dei simboli del martirio in chiave più artistica» (proprio quest’anno si dovrebbe iniziare con il nuovo «sudario» realizzato da Renato Balsamo).

Come tutte le confraternite organizzatrici di processioni nella Settimana Santa, anche quella del Monte dei Morti dei SS. Prisco ed Agnello rappresenta una perla preziosa alla collana di devozione e di fede di una popolazione che, tradizionalmente impegnata a ricordare la Passione e la Morte di Cristo, si prepara degnamente alla solennità della Resurrezione del Figlio di Dio.

Tratto – per gentile concessione ed autorizzazione dell’autore – da “Le Processioni della Settimana Santa in Penisola Sorrentina” di Nino Cuomo con illustrazioni di Bruno Balsamo.

Il libro – ormai introvabile – è stato pubblicato nel mese di marzo del 1986 per conto dell’ Associazione Studi Storci Sorrentini dalla Società Editrice Napoletana presso “La Buona Stampa S.p.a” di Ercolano.

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