La Basilica di Sant’Antonino

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Da Piazza Tasso, seguendo via De Maio, si arriva, in cinque minuti, alla Basilica di Sant’Antonino, collocata nell’omonima piazza.

La Basilica fu eretta nel XI secolo nel luogo dove sorgeva un antico oratorio (IX secolo), dedicato a Sant’Antonino, là dove riposavano le spoglia del Santo che qui aveva trovato rifugio durante l’invasione longobarda.

La chiesa è ricca di elementi di spoglio, come i fusti delle colonne provenienti, con molta probabilità, dalle numerose ville romane presenti nella zona.

Sul fianco destro della Basilica potrete ammirare uno splendido portale del XI secolo con un architrave sorretto da capitelli corinzi di epoca romana.

All’interno della Chiesa sono gelosamente custoditi pregevoli dipinti di Giovanni Bernardo Lama e la rappresentazione dell’assedio di Sorrento del 1648, splendido dipinto realizzato da Giacomo Del Po nel 1687.

Anche la Sagrestia della Chiesa merita di essere visitata perché custodisce due tesori preziosi: i frammenti di un antico ed elaborato pavimento maiolicato ed un bellissimo Presepio napoletano del ‘700, della scuola di Sammartino, con statuine realizzate dai più famosi scultori del genere. Gli abiti dei pastori sono realizzati con stoffe pregiate, arricchiti da merletti preziosi e curati nei più piccoli particolari.

In una cripta – rifatta nel 1753 – è collocato il sepolcro di Sant’Antonino, patrono della città di Sorrento.

Di notevole interesse è la collezione di ex voto presenti nella Chiesa, donati soprattutto da marinai sfuggiti ai naufragi.

Nell’atrio che precede la Chiesa sono conservate due costole di cetaceo poste a ricordo del miracolo più celebre attribuito al Santo patrono di Sorrento. Si racconta, infatti, che una balena avesse inghiottito un bambino e che il Santo liberò il fanciullo traendolo sano e salvo dalla bocca del cetaceo.

Quale testimonianza di questo prodigioso miracolo, i sorrentini posero queste due ossa di balena all’ingresso della Basilica eretta in onore del Santo.

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