Le Tradizioni Pasquali

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Chi soggiorna a Sorrento nel periodo pasquale ha la possibilità di assistere ad una delle tradizioni più radicate nella nostra memoria storica, che si rinnova anno dopo anno: le processioni del giovedì e del venerdì santo.

Le loro radici sono antichissime, già nel 1500 si registrano testimonianze di primi semplici cortei: pochi confratelli percorrevano le vie della città cantando salmi e recando una croce tra due lance.

Solo verso il 1700 l’influenza dei gesuiti portò ad arricchire le processioni con lampade, fiaccole e stendardi.

La processione bianca, ha inizio nel cuore della notte tra il giovedì e il venerdì che precedono la Pasqua, ed è organizzata dall’Arciconfraternita di Santa Monica. Prende il nome dal colore delle vesti che indossano i partecipanti, i quali sfilano, in maestoso silenzio, nascondendo il proprio volto sotto il cappuccio. La tradizione vuole ricordare il vagare della Madonna alla ricerca del Figlio catturato e condannato a morte.

La notte del venerdì Santo – terminate le funzioni liturgiche della sera – i membri dell’Arciconfraternita di Santa Monica danno il via alla processione nera: è Maria che, finalmente, ritrova il Figlio morto in croce!

Con indosso saio e cappuccio nero, gli uomini precedono silenziosi e solenni la statua della Madonna Addolorata ed il simulacro del Cristo morto portato a spalla.

Su Sorrento scende il silenzio, … le luci si spengono, i negozi abbassano le serrande e gli incappucciati sfilano con passo lento e deciso, confondendosi quasi con il buio della notte, appena illuminati da languide fiaccole; mentre croci, stendardi e canti struggenti rievocano tradizioni millenarie che la fede ha tramandato di generazione in generazione nel corso dei secoli.

All’improvviso il silenzio è rotto dalle note di Wagner che rievocano nella mente di ognuno la struggente morte e passione del Cristo.

Una delle emozioni più forti è l’eco dei 200 cantori del Miserere che come spada taglia il commosso silenzio facendo proprie le parole del salmista Davide, trasformandole in un unico grido di preghiera.

Concetta Caccaviello

Il nostro suggerimento: Non perdete soprattutto la processione nera, particolarmente suggestiva. Per chi ama le Chiese, vi consiglio di visitarle nei giorni che precedono la Pasqua, potrete ammirare un’altra antica tradizione: i sepolcri, sapientemente preparati in ogni Chiesa.

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