La Marina di Crapolla tra Storia e Leggenda

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(AGO PRESS) Le coste della penisola sorrentina sono particolarmente ricche di siti dalla straordinaria valenza ambientale e paesaggistica. Lungo il tratto costiero, che affaccia sul Golfo di Salerno, sono presenti numerose cale ed insenature incassate tra profonde gole. Tra le più note rientra la Marina di Crapolla, di fronte all’isola Isca ed allo scoglio della Pedara. L’angusta insenatura è profonda oltre cento metri, e si va restringendo fino ai venti metri della spiaggia. Un piccolo sito, dunque, quello occupato dalla marina di Crapolla, ma ricco di fascino ambientale e di memorie storiche. Per raggiungere via terra la pittoresca insenatura, l’unica strada percorribile è un sentiero, piuttosto ripido , che ha inizio dall’abitato di Torca, e termina, dopo aver costeggiato il rivo Iarito e la sua lussureggiante vegetazione, nei pressi dell’arenile. Ancora oggi, l’antico tracciato viario è percorso quotidianamente dai pescatori di Torca, che spesso si possono incontrare mentre rassettano le reti o trasportano il pescato lungo le ripide scale (circa 600) che conducono al paese.

Cappella di CrapollaIncerta è l’etimologia del termine Crapolla. Alcuni studiosi fanno risalire il toponimo alla locuzione greca Acra Apollonos (promontorio di Apollo), ad attestare la presenza di un tempio dedicato alla divinità.

Infatti, sulla destra della baia sono presenti degli avanzi di costruzioni romane. Questo fa supporre che anche a Crapolla vi fosse una villa, come in altre località della costa di Sorrento scelte dai patrizi romani per il soggiorno estivo, dotata di terme e tempio.

Poco oltre gli avanzi murari sono presenti anche delle colonne, databili al I secolo d. C.

Abbandonata dai Romani nei primi secoli dell’era cristiana, Crapolla ritornò ad essere famosa grazie all’edificazione, intorno all’anno mille, di una abbazia benedettina intitolata a San Pietro. Un’ antica leggenda vuole che il principe degli apostoli si sia soffermato in questo luogo nel suo viaggio avventuroso dalla Palestina a Roma.

Soppressa l’abbazia, a seguito delle leggi napoleoniche che colpirono gli ordini religiosi, dell’antico monastero, di cui fu abate anche Giulio Rospigliosi, elevato al soglio pontificio con il nome di Clemente IX, resta solo una cappella dedicata all’apostolo Pietro ed alcune abitazioni a volta (monazebi) presenti sulla spiaggia, databili alla stessa epoca in cui fu eretta l’abbazia e molto simili a delle celle conventuali.

Il panorama che si gode dal largo prospiciente la cappellina è sicuramente tra i più suggestivi che può offrire la costa sorrentina; la vista spazia sull’isola Isca, Li Galli, Praiano, e nelle giornate particolarmente terse, sul Golfo di Salerno, fino a Punta Licosa ed i Monti del Cilento.

Marco Mantegna

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