Il Presepe del Sedil Dominova

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Ogni anno, presso la sede della società operaia, viene allestito uno “scoglio” diverso.

Ogni anno il Sedil Dominova, tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre, si trasforma in una sorta di cantiere e si prepara a festeggiare il natale nel rispetto della tradizione.

Proprio in occasione delle vacanze natalizie, gli incantevoli affreschi di epoca settecentesca che abbelliscono l’unico seggio nobiliare rimasto integro non solo in provincia di Napoli, ma nell’intera Campania, si trasforma in suggestivo sfondo per l’allestimento di un presepe che cambia di anno in anno.

Pur nel rispetto di una rigorosa economia, infatti, presso la sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Sorrento (che, per l’appunto, è ospitata proprio all’interno del Sedil Dominova), l’ arte presepiale napoletana trova la più incantevole delle scenografie possibili.

Artefice dello “scoglio” – che ogni anno viene completamente rifatto ex novo – è Carmine Schisano, maestro d’arte abilitato all’insegnamento che, però, ha preferito non dedicarsi mai all’attività dell’insegnamento.

Schisano, da svariati anni, grazie ad un’opera sapiente, paziente e certosina, si cimenta nella realizzazione di presepi napoletani originali e sempre diversi l’uno dall’altro.

In occasione del Giubileo del 2000, ad esempio, la Società Operaia – in segno di attenzione alla città capitolina fulcro delle attività religiose che si registrarono all’inizio del nuovo millennio – ha realizzato, sempre nel Sedil Dominova un presepe interamente costruito al centro di una riproduzione del Colosseo. In quella circostanza, Carmine Schisano si avvalse della collaborazione di Antonino Russo e Raffaele Sellitti.

Nel 2002, invece, sempre Carmine Schisano ha voluto ambientare il presepe della Società Operaia, presso il Sedil Dominova, in piena “Sorrento dell’ ‘800”. Per far questo ha utilizzato le immagini di Piazza Castello (oggi Piazza Tasso) come sfondo e si è dedicato alla cura di ogni particolare che potesse rispettare il panorama del tempo.

Difficile esprimere con le parole, i risultati conseguiti, ma in molti, ancora oggi, ricordano la bellezza della riproduzione del ponte che, anticamente consentiva di accedere alla porta della città e all’ormai scomparso Castello.

E così pure gli scorci delle Antiche Mura ed una magnifica veduta del Vallone dei Mulini.

I casi appena citati, comunque, sono solo alcuni dei tanti che andrebbero citati.

Nel corso degli anni, infatti, presso il Sedil Dominova di Sorrento, sono stati allestiti anche presepi ambientati: nello scenario dei Bagni della Regina Giovanna e dei ruderi, di epoca romana della Villa di Pollio Felice (che si trovano al Capo di Sorrento); in quello della Valle di Maddaloni e della Reggia di Caserta; e in quello della valle Vesuviana (con tanto di ruderi dell’antica Pompei e veduta del Vesuvio).

Eppure, quello che i visitatori possono ammirare è solo una parte dell’estenuante lavoro necessario per allestire un presepe che, pur rispettando i canoni tradizionali, risulti sempre nuovo, bello e degno di estasiata attenzione.

La cura dell’impianto elettrico, le attenzioni riservate all’impalcatura dello “scoglio”, il posizionamento dei sugheri, quello delle case, il rispetto delle proporzioni e delle prospettive, sono alcuni degli ingredienti su cui è indispensabile concentrarsi per poter realizzare un presepe di svariate decine di metri quadrati.

Nel corso di una esperienza ultra decennale, hanno lavorato ai presepi esposti nella sede della Società Operaia – presso il Sedil Dominova – noti maestri dell’arte presepiale. Come, ad esempio, Michele Gargiulo, o come Antonino Gargiulo detto “il Santo” che nel 1988 espose uno stupendo “tondo presepiale”, caratterizzati dalla rappresentazione della Città di Sorrento.

Tra i molti premi e riconoscimenti ottenuti dai presepi della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Sorrento, è sicuramente degno di essere ricordato il Diploma di Merito rilasciato, nel 1979, dal Cardinale Corrado Ursi in occasione del XXX concorso natalizio promosso dalla Delegazione Regionale Campana Pastorale del Lavoro.

Fabrizio Guastafierro

[Photo Credits]