L’Arciconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini e Convalescenti di Piano di Sorrento

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Nella parte orientale della collina di Piano di Sorrento, c’è la parrocchia della SS.ma Trinità, che ha sede in una chiesa «fondata da Nardiello Pollio e da Raffaele Califano, sopra un fondo già donato alla sacrosanta Basilica Lateranense» (come leggesi in una lapide marmorea nella stessa chiesa).

Essa fu iniziata nel 1545 e la parte interna si presenta molto bella, con archi laterali ben proporzionati nell’ambiente ed armoniosamente collegati con la semplicità delle linee architettoniche fino al soffitto, preziosamente ed artisticamente decorato.

A parte alcuni quadri di grande valore, spicca una cantoria in taglio dorato, che fa parte delle antiche opere d’arte attribuibile al 1600, quando il napoletano vantava una ricca schiera d’intagliatori e doratori di alto livello artistico.

Motivo di grande interesse e di… orgoglio per i parrocchiani di Trinità è la «bella e cara» Madonna del Rosario, dipinta su legno, in quanto essa, nel 1773, per deliberazione del Capitolo Vaticano è stata ornata di «corona d’oro» ed oggi è una delle sette «Incoronate» della Arcidiocesi sorrentina (la seconda, in ordine di tempo, dopo quella della Basilica di S. Maria del Lauro in Meta – 1748).

Nell’ oratorio alle spalle di questa Chiesa ha sede l’ Arciconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini e Convalescenti fondata nel 1573, figlia primogenita della omonima Arciconfraternita di Roma, istituita da S. Filippo Neri nel 1548,alla quale fu aggregata il 23 agosto 1577 con decreto di Papa Gregorio XIII. Essa è la più antica Congregazione come Arciconfraternita della penisola Sorrentina e gode dei diritti di precedenza in tutte le manifestazioni religiose.

Il nome della Congregazione originaria deriva dal compito di «accogliere tutti i poveri pellegrini che si recavano a Roma per visitare i luoghi santi, principalmente nella Settimana Maggiore e negli anni del Giubileo. Inoltre accoglievano i convalescenti che uscivano dagli ospedali oltre ad esercitare varie opere di pietà, tra le quali è da notare il provvedere al matrimonio di povere zitelle».

Oltre ai suddetti scopi l’Arciconfraternita della Trinità ha anche quelli della preghiera comune, dell’assistenza reciproca, della sepoltura e del suffragio per i confratelli defunti.

La divisa «rossa con bordi dorati consta di sacco, mantellina, cappuccio, guanti e gonfalone con stemma di S. Filippo Neri e stemma del sodalizio».

Le processioni organizzate da questa Arciconfraternita hanno avuto alterne vicende e diverse realizzazioni.

Inizialmente si sviluppava la sera del Giovedì Santo per la visita ai sepolcri con la partecipazione di tutti i confratelli, ma tale tradizione è cessata nel 1972.

Intanto nel 1960 si era iniziato ad organizzare un’ altra processione, il Venerdì Santo sera, con il simulacro del Cristo Morto, e quindi «per più di dieci anni, durante la Settimana, i confratelli, vestendo «sacco », «cappuccio », e «mozzetto» di colore rosso, unici nella penisola di questo colore, partecipavano con raccoglimento a queste due processioni che si snodavano per le strade della Parrocchia».

Ma, l’anno scorso (1985), l’Arciconfraternita ha ritenuto di ripristinare la processione di visita ai Sepolcri, variandone però sia la data che la caratteristica: infatti non si realizza più il Giovedì Santo, ma nelle prime ore del Venerdì ed alla normale organizzazione di partecipanti è stata aggiunta la statua dell’Addolorata. Insomma, anche in questa Parrocchia si è ritornati alle sequenze di molte altre.

Il contenuto è pressoché identico alle altre processioni con crocette, lampioni, «martìri», emblemi della congregazione e coro del «miserere», ecc., ma vi è un’ aggiunta particolare che consiste nella partecipazione di «un gruppo di persone con i costumi dell’ epoca rappresentanti un drappello di soldati romani con a capo Giuda Iscariota e le Pie Donne».

Ciò allo scopo di far rivivere i momenti della passione e morte di Gesù storicamente in modo più aderente alla realtà.

Tratto – per gentile concessione ed autorizzazione dell’autore – da “Le Processioni della Settimana Santa in Penisola Sorrentina” di Nino Cuomo con illustrazioni di Bruno Balsamo.

Il libro – ormai introvabile – è stato pubblicato nel mese di marzo del 1986 per conto dell’ Associazione Studi Storci Sorrentini dalla Società Editrice Napoletana presso “La Buona Stampa S.p.a” di Ercolano.

[Photo Credits]